PESCE PALLA. Canthigaster spp·· 

Famiglia: Tetraodontidae (Tetraodontidi)


 


Descrizione: Presenza sulla nuca di una carena rilevata. Presenza su entrambe le mascelle di denti fusi in 2 placche separate da una sutura centrale. Presenza di piccole spinule sparse sulla superficie del corpo. Pinne dorsale, anale e caudale con margine tronco o leggermente arrotondato. Assenza di pinne ventrali.

 

Taglia Massima: 15 cm circa.

 

Colorazione: Alquanto varia, spesso con macchie o righe di colori molto vivaci, con prevalenza di tonalità scure sul dorso e con il ventre più chiaro.

 

Distribuzione: Le specie appartenenti a questo genere (circa 23) sono presenti soprattutto nell’ Oceano Pacifico e nell’ Indiano; 2 specie sono presenti anche nell’ Atlantico [ C. rostrata (Bloch, 1876) e C. sanctahelenae (Günther, 1870)].

 

Valore Commerciale: La commercializzazione dei soggetti appartenenti a questo genere (Velenosi) vietata nella C. E.- Reg. (CE) 854/2004, all.III, lett. G Punto 1; vengono invece regolarmente commercializzati e consumati in numerosi Paesi extracomunitari, in particolare in molti di quelli che si affacciano sul Pacifico.

 

 


 

Notizie dalla rivista IL PESCE:

Il pesce palla, contiene una tossina mortale, la tetradotossina, per questo motivo in Italia è proibito dal 1992. In Giappone e in alcuni ristoranti Americani, questo pesce si mangia, il piatto più popolare è il "fugu sashimi", in cui le carni del pesce palla, vengono affettate molto sottilmente, decorato e preparato in modo da ricordare il crisantemo. Le fettine vengono disposte a raggiera e si tagliano con un coltello apposito, chiamato·fugu hiki Deve essere preparato da un cuoco esperto di questo pesce, in quanto deve essere bravo a separare le parti pericolose da quelle edibili, lasciando una piccolissima quantità della tossina assassina nelle carni, in modo da dare un leggero senso di stordimento e un certo formicolio nella bocca (senza che questo sia pericoloso).

La tetradotossina è ben più letale del cianuro di potassio. 1 milligrammo ingerito con gli alimenti, è sufficiente ad uccidere un essere umano. Invece piccolissime quantità paaralizzano immediatamente il sistema nervoso ed impediscono la respirazione contraendo il diaframma irrimediabimente: con un solo pesce palla si possono far fuori 30 invitati!

La concentrazione della tossina è concentrata soprattutto nella pelle e nelle interiora. Il consumo di questo pesce in Giappone, è più che altro uno status symbol, non tanto solo per il costo, ma anche per una sorta di dimostrazione e sfida della morte a tavola. L'intorpidimento della lingua e il leggero stordimento degli ospiti a fine pasto, datol dalla piccola quantità di tetradotossina, darà loro la sensazione di essere intrepidi sopravvisuti!

 


Estratto di alcuni articoli di stampa, riguardo ad una pesca in Sicilia di Pesce Palla :

"Appartiene alla famiglia dei Tetraodontidi, e la sua pelle, il fegato e gli organi riproduttivi contengono una sostanza altamente tossica (la tetradotossina), che se ingerita· determina l'arresto degli impulsi nervosi, conducendo anche a paralisi totale, blocco della respirazione e in alcuni casi a morte per soffocamento. Si tratta di una specie diffusa soprattutto nelle fasce tropicali ed equatoriali degli oceani Atlantico e Pacifico. Dall'oceano allo Stretto· ma in realtà il pesce palla ha già raggiunto la Sicilia: "Altri avvistamenti del pesce palla sono avvenuti negli ultimi anni in Sicilia, ma nella zona di Siracusa", spiega Adriana Profeta, biologa marina del Cnr.· E continua: "In realtà la carne potrebbe anche essere mangiata. Il problema è che in pochissimi possono riuscire a pulire il pesce senza toccare il fegato. Ci riescono solo pochi maestri di Sushi, il pesce palla è infatti mangiato in Giappone. Ma anche loro possono sbagliare. Non dipende, infatti, solo dalla maestria nel tagliarlo e pulirlo, troppi altri fattori possono determinare la contaminazione della carne da parte del veleno contenuto nel fegato e negli altri organi. Un veleno a tutti gli effetti molto potente" (Manuela Modica)"·

 


Antonio Raffone